
Sarà l’opera centrale della grande mostra che dal 13 ottobre al 26 gennaio animerà le sale del Metropolitan Museum of Art di New York. Sono partire alla volta degli Stati Uniti d’America le cinque tavole che compongono il Polittico firmato da Pietro Lorenzetti, custodite da sempre all’interno della Pieve di Santa Maria di Arezzo.
L’opera è una delle più importanti in Italia per la prima metà del Trecento e un eccezionale esempio della fase matura di Pietro Lorenzetti, in cui il suo legame con la tradizione pittorica senese, che aveva avuto in Duccio di Buoninsegna la massima espressione, si evolve grazie alla piena assimilazione della lezione di Giotto, ammirata da vicino ad Assisi, e dell’espressività di Giovanni Pisano, protagonista di imprese scultoree anche a Siena.
L’opera ha subito nel tempo vari interventi di restauro l’ultimo dei quali è stato condotto dal 2014 al 2020 da R.I.C.ER:C.A., consorzio formato dalle restauratrici Paola Baldetti, Marzia Benini e Isabella Droandi, che si avvalsero anche di tecnici esterni per alcune indagini e le operazioni sul supporto, vennero rimossi gli strati applicati con l’intervento degli anni Settanta, ormai alterati per il naturale deperimento dei materiali usati.
Una seconda pulitura più complessa, eseguita al microscopio, ha riportato alla luce la
meravigliosa cromia originale e, infine, un intervento non invasivo di integrazione pittorica ad acquerello per le lacune minori garantì una migliore lettura complessiva. Riguardo alla
struttura lignea, fu scelto di inserire dei listelli dorati privi di integrazione pittorica per facilitare anche la comprensione delle dimensioni originali dell’opera.
L’8 novembre 2020 il Polittico della Pieve venne riportato nella sua collocazione originaria ed il complesso ed oneroso intervento di restauro è stato possibile solo grazie alle donazioni di tanti soggetti privati, suddivisi in “grandi sostenitori”, “sostenitori”, “grandi donatori”, “donatori” e “donatori d’opera o di beni” tra cui proprio il MET e la National Gallery.
Il MET e la National Gallery avevano infatti già al tempo dichiarato il loro intento di realizzare una mostra sulla pittura senese del trecento di cui il polittico in questione sarebbe stato un’opera centrale e strumentale alla stessa.
La mostra, che avrebbe dovuto tenersi nel 2022, poi rinviata a causa della pandemia, è stata formalizzata a livello scientifico e la relativa richiesta di prestito inviata formalmente il 16 ottobre 2023 assieme ai facility report delle due location della mostra: MET e
National Gallery.
A questa istanza è seguita un’istruttoria effettuata in data 1 dicembre 2023 dal Funzionario
Restauratore Conservatore Miriam Orlando della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti
e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.
Il Funzionario, nell’istruttoria in questione, non esprime alcun parere circa l’idoneità o meno al prestito limitandosi ad indicare nella descrizione sullo stato dell’opera che: “Le tavole, non più vincolate tra loro, risultano resecate lateralmente con sacrificio di piccole porzioni di pittura originale. Le traverse originali sono state sostituite da una struttura di contenimento composta da due traverse in noce di Mansonia inserite in un sistema di scorrimento a nottole”
A questa istruttoria è seguita il 28 maggio 2024 il parere negativo al trasporto redatto dall’Istituto Centrale per il Restauro (di seguito ICR) e firmato dall’Ing. Luigi Oliva, Direttore dello stesso Istituto.
La parte conclusiva dove si sostanziano le motivazioni che sarebbero ostative al trasporto mezzo nota recita e testualmente: “La struttura in metallo che sostiene attualmente il polittico è di fatto diventata parte integrante del sistema di contenimento in quanto avvitata direttamente, sia alle traverse in noce di ciascuna tavola del polittico, sia al legno originale di supporto. In questo modo la struttura stessa impedisce i normali movimenti del legno. L’attuale assetto espositivo presenta quindi delle incongruenze di montaggio per cui si rende necessaria una revisione dei sistemi di assemblaggio e vincolo.
Si ritiene dunque che allo stato attuale le tavole del polittico siano sottoposte ad una serie di tensioni dinamiche che le costringono e allo stesso tempo le tengono allineate.
Il rischio maggiore nel caso di movimentazione si potrebbe presentare proprio nello
svincolare il polittico dalla struttura di sostegno per il possibile “ritorno elastico” della
deformazione. Questo Istituto pertanto, date le attuali condizioni conservative, esprime un
parere negativo al trasporto. Il nostro laboratorio di fisica si rende disponibile comunque a
valutare eventuali modifiche alla struttura di sostegno, ed implementare il “sistema
espositivo” con dispositivi antivibranti che ne permettano la corretta conservazione e/o
movimentazione”
A seguito di tale parere Fratelli d’Italia, al fine di evitare un pregiudizio alla mostra “Siena: The Rise of Painting 1300 – 1350” che porterebbe ad un deterioramento dei rapporti che il Comune di Arezzo ha nel tempo instaurato sia con il MET che con la National Gallery oltre che ad un nocumento in termini di immagine su scala nazionale ed internazionale, ha invitato il Direttore dell’ICR Luigi Oliva ad un’ulteriore valutazione, sulla base anche di pareri esperti di restauratori e storici dell’arte, tenutasi ufficialmente il 9 agosto 2024, dove, in sede di colloquio, sono state individuate nuove soluzioni, sia per il mantenimento, sia per il trasporto e la spedizione, oltre ad una valutazione più attenta sullo smontaggio dell’opera stessa, anche in presenza di storici dell’arte e restauratori, oltre al Sovrintendente ed una delegazione dell’Istituto Centrale del Restauro. Tra i presenti il Consigliere Viscovo, che dapprima ha seguito la vicenda in vari colloqui con il Direttore dell’ICR e il Sovrintendente di Arezzo, Siena e Grosseto:
“Arezzo merita una vetrina così importante: la mostra “Siena: The Rise of Painting 1300 – 1350” dal 13 ottobre al 26 gennaio, animerà le sale del Metropolitan Museum of Art di New York con un’opera centrale nota agli aretini: il Polittico di Pietro Lorenzetti, dialetticamente la Pala di Arezzo. Abbiamo pensato sin da subito che il parere dell’ICR andasse rivisto ed è quello che abbiamo richiesto ed ottenuto; ho personalmente partecipato al secondo sopralluogo trovando gran disponibilità al riesame, motivo per cui ringrazio il Sovrintendente Nannetti e le Istituzioni coinvolte tra cui il Senatore Paolo Marcheschi, membro della Commissione parlamentare Culture, e il Professor Gherardo Marenghi, Consigliere della Commissione Superiore per i Beni Culturali, oltre al mio Gruppo Consiliare”